VOGLIAMO AUTODETERMINARCI SENZA RISCHIARE LA VITA

Bologna, 11 luglio 2024
 

VOGLIAMO AUTODETERMINARCI SENZA RISCHIARE LA VITA

Il Coordinamento dei Centri Antiviolenza dell’Emilia-Romagna sul femminicidio di Lorena Vizzosi

Un’altra donna è stata uccisa. Quante ancora dovremo contarne?  Lorena Vezzosi viveva nella nostra regione, a Santarcangelo di Romagna. È stata trovata morta nel cremonese, dentro l’auto, condotta dall’ex marito dentro il Po. Dai media apprendiamo che le indagini in corso avrebbero rivelato che Lorena era già morta, accoltellata dal marito, dal quale si era separata. Un’altra donna muore perché ha scelto per sé. Il patriarcato non tollera disubbidienza e non fa sconti.

Non dateci l’ennesimo pacchetto di norme emergenziali, come se la violenza fosse un fatto straordinario, che aumentano le pene della custodia carceraria ma non tengono in nessuna considerazione la direzione indicata dai centri antiviolenza sul rispetto dei diritti umani delle donne, e sullo stanziamento di risorse finanziarie a supporto di politiche serie e continuative di prevenzione dei femminicidi e della violenza.  Ci serve educazione capillare al rispetto della libertà delle donne sia nelle relazioni di intimità che in ogni altra relazione privata o sociale, in ogni ambito scolastico, lavorativo, domestico, con ottica democratica e antidiscriminatoria. 

Ma quale rispetto può essere insegnato e quale esempio può essere dato se è lo Stato stesso a volere limitare le scelte e l’autodeterminazione delle donne, di fronte alla maternità, alla famiglia?  Non vogliamo un’altra riforma, vogliamo libertà, dignità.  Vogliamo scegliere per noi stesse, vogliamo autodeterminarci senza rischiare la vita. 

Referente per la stampa:

Cristina Magnani Presidente del Coordinamento dei centri antiviolenza dell’Emilia Romagna

IL PATRIARCATO NON TOLLERA LA DISOBBEDIENZA

Bologna, 12 giugno 2024

IL PATRIARCATO NON TOLLERA LA DISOBBEDIENZA

Il Coordinamento dei Centri Antiviolenza dell’Emilia-Romagna sul femminicidio di Anna Sviridenko

È di ieri la tragica notizia del femminicidio di Anna Sviridenko, strangolata e uccisa dall’ex partner, a Modena. Il Coordinamento dei Centri Antiviolenza dell’Emilia-Romagna esprime il proprio sconcerto per questo ennesimo, brutale femminicidio. Il nostro pensiero affettuoso va ai figli ed agli altri familiari di Anna. 

Da quanto appreso finora, Anna Sviridenko aveva lottato a lungo per ottenere l’affido dei figli, e si era recata a Modena, per prelevarli e portarli con sé in Austria, ove viveva, in forza del provvedimento giudiziario che, finalmente, li collocava presso la madre.

L’esperienza delle donne che si rivolgono ai nostri Centri ci insegna che le madri, spesso, devono sostenere delle lunghe battaglie giudiziarie per l’affido esclusivo dei propri figli. Viene chiesto loro di dimostrare ciò che è ovvio e cioè, che un uomo violento non può essere un buon padre. L’inclinazione alla violenza non è compatibile con la capacità genitoriale, che è prima di tutto educazione al rispetto dell’altro. Fondamento dell’educazione è l’esempio. 

La violenza maschile colpisce, spesso, quando le donne scelgono di separare la propria strada da quella dei partner. Il patriarcato non tollera la disubbidienza e l’autonomia femminile. Anna Sviridenko è stata uccisa brutalmente dal padre dei suoi figli, all’indomani di un provvedimento giudiziario che le avrebbe garantito maggiore autonomia e potere sulla propria vita. La correlazione di questi eventi non è un caso, ma il riprodursi di un pattern che si verifica fin troppo spesso. 

Per questo vogliamo ricordare che le donne possono rivolgersi ai nostri Centri per trovare sostegno e protezione nel percorso di emersione dalla violenza. 

Referente per la stampa:

Cristina Magnani Presidente del Coordinamento dei Centri Antiviolenza dell’Emilia Romagna 

Dati

I dati sulle donne accolte da 15 centri antiviolenza della nostra Regione sono raccolti dal Gruppo Osservatorio del Coordinamento dei centri antiviolenza dell’Emilia-Romagna. more “Dati”